Il Vice Brig. Salvo D'Acquisto


La sera del 22 settembre 1943, alcuni soldati di un reparto di SS insediatosi in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza, sita nella Torre di Palidoro, rovistando in una cassa, provocano lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimane ucciso e altri due gravemente feriti. L'episodio è fortuito, ma i tedeschi lo attribuiscono ad un attentato partigiano. La mattina dopo, il comandante del reparto tedesco, recatosi a Torrimpietra per cercare il comandante della locale stazione dei Carabinieri, vi trova il vice brigadiere D'Acquisto, al quale ordina di individuare i responsabili dell'accaduto. Salvo tenta inutilmente di convincerlo che si è trattato solo di un incidente. Poco dopo, Torrimpietra è circondata dai tedeschi e 22 cittadini vengono rastrellati, caricati su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro, per essere fucilati. Salvo prova ancora una volta a convincere l'ufficiale tedesco della casualità dell'accaduto, ma senza esito. I tedeschi costringono gli ostaggi a scavarsi una fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude. Per salvare i cittadini innocenti, Salvo si auto accusa come responsabile dell'attentato e chiede che gli ostaggi vengano liberati. Subito dopo la loro liberazione, il vice brigadiere Salvo D'Acquisto viene freddato da una scarica del plotone d'esecuzione nazista.
 Il 4 novembre 1983, nella sede dell'Ordinariato Militare, è stato insediato il Tribunale Ecclesiastico per la sua causa di beatificazione
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ANC RHO

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Salvo D'Acquisto

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